Aftab, artista del cashmere all’aeroporto di Malpensa a cura di Melina Scalise

Un’esposizione suggestiva quella proposta da Spazio Tadini a Club Sea tra la fine del 2015 e il 2016 presso l’aeroporto di Malpensa a cura di Melina Scalise. L’artista Aftab Ahmed Butt originario del cachmere, ma residente in Italia da diversi anni, dipinge su velluto con i colori ad olio. Un lavoro particolare e carico di potenza evocativa.

La selezione delle opere e l’allestimento a cura di Melina Scalise riprende il tema della mostra dell’artista presso la Casa Museo Spazio Tadini.

“Nella società interculturale la capacità di comunicazione tra culture diverse e la creazione di nuovi equilibri è fondamentale per la nascita di un’umanità sempre più appartenente al Pianeta e alla tutela dello stesso. Lo sviluppo dei trasporti e il web hanno cambiato i nostri confini e il loro significato. Si è avviato un processo non facile e non privo di contrasti che lentamente trasformerà il modo di relazionarci ai luoghi e di conseguenza il senso di appartenenza alla nostra casa, alla nostra città, Nazione o Pianeta.

All’interno  di questo processo di cambiamento troviamo nell’arte esempi di fusione interculturale che tracciano una nuova iconografia e delineano  un linguaggio comune nel quale riconoscerci e individuare il “terreno comune”.

Aftab Ahmed Butt, pittore pakistano vive in Italia da diversi anni. La sua pittura racchiude caratteristiche di due culture diverse l’islamica e l’occidentale. Egli parte da un pattern di cerchi concentrici multicolore che ricordano concettualmente l’arabesco ovvero la forma geometrica o fitoforme scelta per abbellire per esempio le moschee e lo moltiplica sulla tela o sul tessuto (il velluto)  fino a costituirne figure e paesaggi più vicine alle immagini della pittura occidentale.

Per Aftab Ahmed ogni quadro risulta composto da una miriade multicolore di piccoli cerchi che ricordano dei micro mondi, delle micro cellule che, nel loro distribuirsi nello spazio creano il macromondo, ovvero il paesaggio, le figure e le cose.

 L’effetto è sorprendente per la precisione del dettaglio, per la pienezza dei colori e per la straordinaria composizione degli elementi. Specie negli ultimi lavori, l’artista pur riproponendo in modo ripetitivo un pattern riesce a creare un dinamismo dei singoli elementi che sembrano muoversi nello spazio della tela fino a comporre quasi in modo casuale, come le nuvole, forme e paesaggi, in particolare boschi e alberi.

E’ come se i cerchi concentrici fossero cellule fluttuanti capaci di costruire con il loto patrimonio genetico multicolore qualunque paesaggio o impollinare qualsiasi fiore. Una biodiversità possibile solo nella forma, ma non nella sostanza sottolineando l’esistenza di un unico segno, di un’unica scrittura, di una sorta di linguaggio universale.”

Melina Scalise

La mostra a Spazio Tadini

Le opere di Aftab esposte hanno alla data 30 marzo 2016 una quotazione che varia da 1500 a 2500 euro.

Norman Douglas Pensa all’aeroporto di Malpensa: fotografia d’autore

A cura di Melina Scalise

Un’esposizione presso una delle sale Vip dell’aeroporto di Malpensa che Club Sea mette a disposizione dei suoi passeggeri più esigenti, la sala Visconti, non poteva che presentare le romantiche e raffinate fotografie di Norman Douglas Pensa. Immagini di spiagge in bianco e nero, di presenze femminili che si lasciano scompigliare abiti e capelli dal vento e dall’aria salmastra del mare, momenti di gioco e conversazione intima conservano un sapore nostalgico tanto che la serie si chiama C’era una volta.

Le opere sono state tratte dall’esposizione presso la Casa Museo Spazio Tadini a cura di Melina Scalise e Francesco Tadini con catalogo a cura di Fortunato D’Amico.

“Attraverso il paesaggio, prevalentemente naturale e la figura femminile Norman Douglas Pensa racconta il mondo interiore. Donna e Natura insieme, attraverso i suoi scatti, dialogano in situazioni che appaiono surreali, sospese nel tempo. Le sue fotografie sono quasi enigmi da risolvere. Evocano situazioni emozionali di cui se ne percepisce la forza dopo una visione attenta e prolungata. L’atmosfera per Norman Douglas Pensa conta quasi più del soggetto che cattura. ”

Melina Scalise

Leggi l’articolo e il testo critico di Fortunato D’Amico

 

NORMAN DOUGLAS PENSA, scozzese di origine, nasce ad Edimburgo nel 1965.

Seguendo i genitori in Italia, si iscrive alla scuola Britannica Sir James Henderson School dove all’interno del Fine Arts Department sperimenta le sue prime due grandi passioni: la musica e la fotografia. Divenuto fotografo professionista traduce ben presto nel culto della rappresentazione del corpo femminile la sua visione introspettiva dell’armonia e della bellezza – non scevra da nostalgiche note di romanticismo – dove l’atmosfera e la luce naturale giocano un ruolo fondamentale. Le sue figure, spesso enigmaticamente con il volto nascosto, sono complici dello spazio, traducendo per l’occhio di chi osserva un traslato di dimensione temporale sospesa tra reale ed irreale, tra mistero e magia.

Oltre alla fotografia commerciale, tra cui molti lavori con tecnica time-lapse (campagna pubblicitaria televisiva per  il brand Condorelli dei famosi torroncini e sequenze sulla città di Milano nel film “Mi fido di te” del regista Massimo Venier. Attualmente impegnato nella realizzazione di still-life e di riproduzioni. Famosi i suoi reportage su i  ballerini del Bejart Ballet di Losanna , e i noti ritratti di innumerevoli artisti e cantanti.

Al suo attivo ha mostre personali in gallerie d’arte e Musei, sia in Italia che all’estero, Museo Medioevale di Waiblingen (Germania) Museo di Albona (Croazia), Museo Emilio Greco a Sabaudia

In occasione del Fuori Salone milanese 2011 partecipa volontariamente alla Charity “Sedie alla ribalta” in Triennale, progetto di raccolta fondi a sostegno dell’infanzia gravemente malata, per la quale dona una sua libera interpretazione di una sedia in nylon bianca creando un oggetto-icona che attraversa trasversalmente fotografia, design, arte.

LE OPERE DELLA SERIE C’ERAUNA VOLTA  hanno quotazioni di 600 euro (30 marzo 2016)